Dicembre? Profumo di galète e portogài

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L’altro giorno, un cliente al banco del mercato ci ha ricordato di una filastrocca su Santa Lucia che si recitava sempre a Brescia in questo periodo, qualche decennio.

La filastrocca faceva più o meno così: «Santa Lussia la passerà / co’ la sbürsa del papà / se ’l papà el ghe l’arà mia / Santa Lussia la passa mia».

Era la filastrocca dei bambini di qualche anno fa, un’epoca diversa ed economicamente più povera. Eppure Santa Lucia passava comunque, puntuale ogni 13 dicembre insieme al suo asinello.

L’attesa, ovviamente, era più forte della sorpresa, anche perché i doni della magica Santa spesso erano magri come i tempi: una manciata di caramelle, qualche giocattolo di legno per i più fortunati e, immancabili, galète e portogài – per i non bresciani, arachidi e arance.

È proprio la frutta una delle cose che il nostro cliente associava più volentieri a quei momenti di intimo calore, di felicità ingenua e fanciullesca, di amore. Anche perché dopo S. Lucia era il momento del Natale, la grande festa.

Ci raccontava di come, a casa dei nonni, il fuoco bruciasse vivace nel camino e la tavola fosse imbandita per tutta la famiglia. Dalla stufa arrivava un profumino di cibo come era raro sentirne negli altri giorni dell’anno. Poi cominciava il pranzo con il salame, qualche verdura, la minestrina “sporca” e il coniglio arrosto con le patate.

Per chiudere la frutta, appunto.

Arance e clementine, piccoli punti di colore sulla grande tavola familiare, e la frutta secca: noci, nocciole, mandorle e arachidi. Mario, il cliente con cui abbiamo avuto questo piacevolissimo scambio, ricorda ancora il crepitare delle bucce e dei gusci sul fuoco.

La giornata passava così, tra risate e chiacchiere in famiglia intorno a un tavolo. Il buio scendeva presto. La sera, a casa nel letto, pensava al fatto che sarebbe arrivata l’Epifania, che tutte le feste porta via.

Ricominciava la scuola, le feste sarebbero state solo un ricordo… e nelle narici e nel cuore restava il profumo delle clementine che sbucciava la mamma.

Oggi ci piace fare così gli auguri a tutti i bresciani – e non – per una buona Santa Lucia.

Buone feste a tutti!

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